Ferie docenti: Parto con il dire che le ferie docenti, ovvero il congedo ordinario si configura come un diritto irrinunciabile per ogni lavoratore di qualsiasi comparto esso sia.
Esso spetta sia ad un docente a tempo indeterminato che ad un docente a tempo determinato ( incaricato annuale o supplente anche se poi così come avremo modo di vedere le modalità sono sostanzialmente diverse).
Le ferie docenti non sono assolutamente monetizzabili e rappresentano un diritto fondamentale e irrinunciabile.
Esse sono costituzionalmente protette poiché deve essere salvaguardata l’integrità psicofisica del lavoratore contro il logorio che consegue alla prestazione del sevizio per un determinato tempo così come previsto dalla costituzione all’art 36 e così come previsto da un parere del Consiglio di Stato del 1966 )
Le ferie docenti vanno richieste ed autorizzate dal dirigente scolastico e sono integralmente retribuite, eccezione fatta ovviamente per tutte quelle voci accessorie che non rientrano nella retribuzione base e fondamentale.
Le ferie docenti spettano per ogni anno di servizio ed ammontano a 32 giorni annuali a cui poi si aggiungono 04 giorni di ex festività soppresse.
Qualora il docente usufruisse del part-time orizzontale ( ciò con riduzione in percentuale dell’orario di servizio sulla giornata di lavoro ) non va incontro ad alcuna riduzione del congedo ordinario.
Qualora usufruisse invece del part-time verticale ( cioè con prestazione lavorative su alcuni giorni della settimana ) il congedo ordinario subirebbe delle riduzioni in proporzione ai giorni di servizio effettivamente non prestati .
Salvo casi particolari le ferie docenti possono essere usufruite durante la sospensioni delle attività didattiche e bisogna optare per uno dei due mesi estivi (luglio o agosto ).
Ricordo che per diventare docenti di religione incaricati annuali stabilizzati occorrono per la scuola primaria e dell’infanzia aver svolto un orario di servizio minimo di ore 12 ( metà dell’orario cattedra ) con almeno 180 giorni di servizio e per quattro anni anche se non continuativi mentre per i docenti di scuola secondaria aver svolto un orario di servizio minimo di ore 09 ( metà dell’orario cattedra ) con almeno 180 giorni di servizio e che quest’orario ridotto non deve essere collegato a ragioni strutturali .
Le ferie docenti usufruite con le modalità sopra descritte in presenza di evento morboso possono essere sospese e recuperate in un momento successivo.
Questione di ferie non godute e di retribuzione: come se non bastasse il polverone sollevato dal tentato prelievo di 150 euro dallo stipendio dei docenti della scuola pubblica andato in scena nel mese di gennaio, continua ad assumere importanza il delicato tema del pagamento ferie non godute docenti. Non bisogna dimenticare infatti che il MIUR ha redatto ed inviato a tutte le scuole una nota inerente proprio alla questione delle ferie non godute dai docenti precari.
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Secondo molti la mancata monetizzazione delle ferie non godute, che i docenti precari della scuola non possono fruire durante l’anno scolastico – se non per 6 giornate previo reperimento dei propri sostituti – e per le quali il contratto collettivo nazionale prevedeva una forma compensativa nella monetizzazione dei giorni di ferie maturati, si configurerebbe come un vero e proprio furto di Stato. Allo stato delle cose pertanto, pare che il MEF pagherà ai professori precari solo una parte dei giorni di ferie non legittimamente goduti al netto dei periodi in cui le lezioni sono state sospese.
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Da quanto emerge analizzando la nota 72696, il MEF sembrerebbe rammentare che a partire dalle suddette nuove disposizioni di legge i docenti precari siano obbligati a fruire delle ferie nei periodi di sospensione dalle lezioni: in questo modo però sembrerebbero venire disapplicate le disposizioni normative precedenti.
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Sempre in tema di ferie non godute docenti, va citata l’interrogazione presentata al Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca dall’onorevole Giampiero Giulietti (Partito Democratico) volta a sollecitare il Governo a ripristinare il pagamento ferie non godute docenti precari relativamente all’anno scolastico 2012/2013. Il deputato ha illustrato la questione con chiarezza: “Dallo scorso primo settembre ai docenti a tempo determinato non vengono più pagate le ferie non godute, secondo quanto previsto dal decreto legge 95/2012, convertito nella legge 135/2012: si tratta senza alcun dubbio di un provvedimento fortemente iniquo e discriminatorio rispetto al personale assunto a tempo indeterminato, che lede un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori come il diritto alle ferie, e che comporta per il lavoratore un grave danno a livello economico visto che in media ciascun insegnante precario con cattedra da 18 ore perderà circa 1100 euro”. Giulietti ha proseguito e concluso affermando la necessità che “il Governo intervenga quanto prima per porre rimedio a quanto previsto dalla legge 135 garantendo ai precari della scuola la stessa dignità e gli stessi diritti riconosciuti agli altri lavoratori”.
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E questa non è l’unica voce sollevatasi sul tema delle ferie non godute dai docenti: secondo un coro unanime infatti a partire dallo scorso primo di settembre nessun giorno maturato di ferie sarà monetizzato, visto che i giorni di sospensione delle lezioni risulteranno in numero superiore ai giorni di ferie maturati: configurandosi pertanto una evidente discriminazione di tipo contrattuale tra docenti di ruolo e quelli precari che nella scuola svolgono la stessa fondamentale funzione professionale. Per i prof di ruolo permane quindi il diritto alle ferie con possibilità di scelta di farne uso nei periodi di sospensione delle lezioni in corso d’anno o nei mesi estivi: i docenti precari invece, qualora abbiano un contratto a termine al 30 giugno, non potranno decidere quando utilizzare il periodo di ferie poiché nel periodo estivo risultano ogni anno disoccupati (per essere poi riassunti nel mese di settembre).
Pertanto il tema delle ferie non godute docenti si inserisce in quel filone critico che attraversa il settore scolastico nei difficili tempi della “spending review”: quando sarà possibile uscire da questo gorgo di problematiche?
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Fonti: Informazionescuola.it, Umbriajournal.com
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Ferie Non Godute Docenti
Retribuzione ferie non godute docenti e personale della scuola con contratto a tempo determinato. Per fare la richiesta è necessario compilare il modulo apposito e presentarlo al dirigente scolastico della sede di servizio.
Modulo da compilare per ferie non godute docenti: Scarica Modulo Richiesta
Il Ministero di Economia e Finanza, con informativa n. 135 / 2012 comunica che venerdì 14 settembre saranno liquidati i compensi per le ferie non godute, maturate prima dell’entrata in vigore del decreto-legge n.95 del 6 luglio 2012, convertito dalla legge n.135 del 7 agosto.
Le Ferie Non Godute; E’ notizia recentissima quella di monetizzare le ferie non godute al personale supplente.
Dopo un lunghissimo tira e molla finalmente il MIUR ha dato l’ok.
In poche parole i docenti supplenti otterranno questo beneficio a breve non appena le segreterie delle proprie scuole predisporranno gli adempimenti così come indicati dalla nota del ministero.
Quantitativamente possiamo individuare l’ammontare di tale erogazione in quanto si percepisce mensilmente essendo il numero di ferie di cui ciascun lavoratore supplente può usufruire pari a trenta giorni.
La platea degli aventi diritto al pagamernto delle ferie non godute è facilmente individuabile tra i docenti che hanno avuto l’incarico annuale o la supplenza annuale. Costoro quindi riceveranno non appena le segreteria delle scuole predisporranno i relativi conteggi la monetizzazione delle ferie non godute direttamente dalla Ragioneria Territoriale dello Stato o sulle competenze mensili oppure attraverso una emissione straordinaria.
L’accordo sulle ferie non godute è stato raggiunto il 12/06/2013 presso la Direzione Generale Politiche Finanziarie e Bilancio del MIUR ed erano presente quasi tutte le OO.SS. di categoria.
La discussione sulla monetizzazione delle ferie è stata molto vibrante in quanto vibranti erano le proteste. In quella sede il Miur ha comunicato che erano state inviate alle scuole i relativi fondi per pagare le ferie ai docenti con supplenza breve mentre per gli altri sarà il MEF a provvedere.
Si ribadisce che fino al 31/08/2013 sono in vigore le norme del CCNL quindi i docenti precari non possono essere obbligati a fruire delle ferie durante i periodi di sospensione delle lezioni.
Sono ovviamente esclusi dal pagamento delle ferie non godute tutti i docenti con contratto a tempo indeterminato per costoro vi è l’obbligo di usufruire di questo istituto contrattuale nei mesi di luglio e agosto ( ovvero al termine delle attività didattiche ) poiché le ferie medesime non possono essere usufruite ad anno in corso salvo casi eccezionali direttamente e debitamente autorizzai dal dirigente scolastico.
Tutti quei docenti invece che per patologie più o meno gravi sono già in congedo per malattia potrebbero eventualmente accedere ad avere la monetizzazione delle ferie non godute anche se la cosa da qualche anno a questa parte e soprattutto dopo il decreto salvaitalia appare decisamente molto più complicato.
Alla base di ogni richiesta c’è ovviamente un istanza. Ragione per cui i docenti con supplenza breve, quelli con supplenza annuale e gli incaricati annuali, devono recarsi presso la proprio scuola di servizio e produrre relativa istanza.
Le organizzazioni sindacali hanno fatto ogni sforzo per consentire al personale interessato di accedere a questo beneficio sulle ferie non godute che come sappiamo è direttamente previsto dalle norme contrattuali. Tuttavia si vocifera la volontà dal parte dell’amministrazione di modificare questa articolo nella prossima tornata contrattuale. La volontà del governo infatti appare ad oggi quella di aprire il tavolo per i rinnovi contrattuali solo nella parte normativa e non su quella contabile.
Ci aspettano quindi nuove e sofferte battaglie e forse anche qualche ulteriore rinuncia
Speriamo che i rappresentanti dei lavoratori facciamo quadrato e che soprattutto fanno presente al governo che nulla può essere più richiesto a questa categoria . I dipendenti pubblici hanno bisogno di incentivi per poter rendere di più.