This entry was posted on martedì, febbraio 28th, 2012 at 09:26 and is filed under Pubblica Istruzione. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
“È stata una doccia fredda, un incubo che ancora ci sembra impossibile vivere“; queste le parole dei 200 studenti della facoltà di Architettura dell’università La Sapienza di Roma iscritti al corso di interni e allestimenti ai quali, una volta laureati, è stato detto che il corso di laurea non era riconosciuto per iscriversi all’albo degli architetti e quindi esercitare la professione per cui hanno studiato.
Tutto ciò è stato scoperto quando gli studenti hanno provato a scaricare, tramite il portale dello studente, i moduli per iscriversi all’esame di Stato.
A quanto pare il Ministero dell’Istruzione non considera valido il corso in Interni e allestimenti, perché manca il riconoscimento ufficiale dell’Unione europea necessario per iscriversi nella sezione A dell’albo ed esercitare a tutti gli effetti la professione firmando progetti e restauri.
Agli studenti però non era stato detto quando si sono iscritti; anzi il loro bando di ammissione è passato, come tutti gli altri, al vaglio oltre che degli organi universitari anche del Cun (Consiglio universitario nazionale), che dipende dal Miur. Ed ora, per un vizio di interpretazione da parte del Miur della disciplina che regolamenta l’accesso alla professione questi ragazzi devono rinunciare ai propri sogni?
Sono profondamente delusa, come insegnante, dell’andamento attuale della formazione. L’istruzione, e l’Università in questo caso, dovrebbe aiutare e sostenere i ragazzi a raggiungere i propri obiettivi e non a distruggerli.
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luglio 3rd, 2012 at 14:00
grazie..