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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici
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I dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono titolari di diritti e di doveri nello svolgimento del loro lavoro. Per quanto riguarda i doveri, questi sono regolamentati dal cosiddetto codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Si tratta di un provvedimento, entrato in vigore il 19 giugno del 2013, in attuazione della legge anti-corruzione del 2012 in materia di integrità ed etica pubblica. “I princìpi e i contenuti del presente codice costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità, che qualificano il corretto adempimento della prestazione lavorativa. I dipendenti pubblici – escluso il personale militare, quello della polizia di Stato ed il Corpo di polizia penitenziaria, nonché i componenti delle magistrature e dell’Avvocatura dello Stato – si impegnano ad osservarli all’atto dell’assunzione in servizio”.;
La violazione del codice determina una serie di sanzioni disciplinari.
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Tra i doveri del lavoratore, ampiamente descritti nel codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ricordiamo i seguenti:
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Si parla, però, di diritti e doveri dei dipendenti pubblici. Il dipendente pubblico, infatti, oltre a dover seguire un determinato codice comportamentale, è titolare anche di diritti; quelli basilari sono, prima di tutto, i diritti patrimoniali (stipendio e pensione).
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Oltre allo stipendio ordinario, il dipendente ha diritto a compensi per lavoro straordinario e a indennità in caso di lavori svolti in condizioni di particolare responsabilità o di disagio o, ancora, di pericolo.
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Il dipendente può, inoltre, progredire all’interno della stessa categoria di inquadramento acquisendo aumenti retributivi fissi (progressione orizzontale) o progredendo verso la qualifica superiore (progressione verticale).
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: I diritti non patrimoniali
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Tra i diritti e doveri dei dipendenti pubblici ci sono, poi, i diritti non patrimoniali come il diritto all’Ufficio, vale a dire il diritto a mantenere il proprio posto di lavoro o, nel caso in cui il dipendente risulti in esubero, la conclusione del rapporto di lavoro nel rispetto delle garanzie fissate dalla legge.
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Per quanto riguarda il diritto al riposo settimanale, questo non può essere inferiore alle 24 ore e deve corrispondere, se possibile, con la domenica. Il dipendente ha diritto, per ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito (32 giorni lavorativi + 4 giornate di riposo).
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I diritti e doveri dei dipendenti pubblici contemplano anche il diritto a dei permessi retribuiti in determinate circostanze:
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: Infortunio, malattia o morte sul posto di lavoro
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Il dipendente ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo di 18 mesi in caso di infortunio o malattia. Successivamente, se non sarà più in grado di svolgere il proprio lavoro, avrà diritto ad essere impiegato in mansioni diverse da quella precedente. Solo se non risulterà più idoneo a svolgere qualsiasi lavoro utile all’Amministrazione, si potrà procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro. Se il dipendente si assenta in seguito ad un infortunio sul lavoro o ad una malattia causata dalla sua attività ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di 18 mesi prorogabili per altri 18 mesi in casi particolarmente gravi. In questo lasso di tempo provvede l’INAIL a pagare al lavoratore una somma giornaliera di denaro, chiamata “Indennità di temporanea”, che sostituisce, in parte, lo stipendio. Se l’infortunio sul lavoro dovesse determinare invalidità permanente al dipendente, l’INAIL provvede alla valutazione del danno psicofisico ed alla corresponsione di un indennizzo economico per il lavoratore. In caso di morte determinata da infortunio o malattia professionale i parenti del deceduto avranno diritto ad una rendita e ad un Assegno funerario.
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: Maternità, adozione e affidamento
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I diritti e doveri dei dipendenti pubblici disciplinano anche le regole da seguire prima, durante e dopo la gravidanza della dipendente. Le donne non devono essere impiegate al lavoro durante i 2 mesi precedenti la data del parto ed i successivi 3 mesi. La dipendente ha diritto di assentarsi dal lavoro a partire dal mese precedente e nei quattro mesi successivi al parto. Durante il periodo di gestazione fino al compimento del primo anno di età del bambino, le lavoratrici non possono essere licenziate; le stesse norme valgono per le dipendenti che abbiano adottato o preso in affidamento bambini minori di sei anni.
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: Congedi parentali, familiari e formativi
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Tra i diritti e doveri dei dipendenti pubblici rientrano anche i congedi parentali che, con la Legge 8.03.2000 – n.53, sono stati estesi anche ai padri lavoratori e valgono per i primi otto anni di vita del bambino. In caso di gravi problemi familiari, i dipendenti pubblici possono assentarsi dal posto di lavoro per un periodo non superiore ai 2 anni. In questo periodo non avranno diritto ad alcuna retribuzione. Rispetto ai congedi formativi, i dipendenti pubblici che hanno maturato almeno cinque anni di servizio possono chiedere congedi per la formazione senza retribuzione per un periodo che non superi gli 11 mesi.
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: Aspettativa
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Il dipendente pubblico con contratto di lavoro a tempo indeterminato ha diritto, su richiesta, a un periodo di aspettativa per un periodo massimo di dodici mesi in un triennio. L’Aspettativa può essere richiesta per diversi motivi: problemi personali o familiari, servizio militare, dottorati di ricerca, avvicinamento al coniuge che lavori all’estero etc. Il periodo di aspettativa non è retribuito e non è conteggiato nel calcolo dell’anzianità di servizio.
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Diritti e doveri dei dipendenti pubblici: I diritti sindacali
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I diritti e doveri dei dipendenti della PA contemplano anche la possibilità di esercitare attività sindacale e scioperare; il lavoratore ha diritto ad essere informato e a consultare i sindacati relativamente alle dinamiche aziendali aventi conseguenze sul rapporto di lavoro. Il diritto di sciopero deve essere comunicato all’Ente interessato con un preavviso non inferiore ai dieci giorni e deve essere disciplinato da norme specifiche.
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Roberta Buscherini
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