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Nasce sotto una pioggia battente il COMFOSE, il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito.
Un forte temporale ha infatti interrotto bruscamente la cerimonia di costituzione presso la caserma “Gamerra” di Pisa, sede del Centro Addestramento Paracadutismo proprio durante l’intervento del generale di brigata Nicola Zanelli Zanelli, a cui questo nuovo comando è stato affidato.
Il compito di questo neonato dipartimento è quello di provvedere all’addestramento e alla validazione delle unità dipendenti, ovvero il 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin”, il 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi e dal 1°luglio il 28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” e il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, a cui si aggiungerà anche il 26° Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali.
Lo scopo principale che ha portato alla creazione del COMFOSE è strettamente legato alla necessità di avere uno strumento immediato e sempre disponibile che possa assolvere tutti i compiti delle operazioni speciali, razionalizzando però le esigenze delle forze armate.
La creazione del COMFOSE ci avvicina anche agli alleati Stati Uniti, Francia e Germania, i quali già possiedono corpi di questo genere e con i quali aumenteranno necessariamente le interazioni.
In un contesto mondiale, nel quale la minaccia fondamentalista dell’Isis fa sempre più paura, la nascita di dipartimenti speciali non è altro che un adattamento ai mutamenti internazionali nell’ottica della massimizzazione dell’efficacia delle forze armate.
Come dichiara alla stampa il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano durante la cerimonia, la creazione del COMFOSE è “una scelta strategica che permette all’Italia di predisporre al meglio una componente che si è dimostrata fondamentale in tutte le missioni internazionali e la cui importanza sarà ulteriormente accresciuta attraverso una maggiore e più stretta collaborazione con le Forze convenzionali nazionali ed internazionali”.
Non solo. La nascita di questo dipartimento in qualche modo va a colmare anche se solo parzialmente la sofferenza delle forze armate italiane legata alla scarsità di risorse, in particolare per ciò che riguarda l’addestramento e la formazione del personale.
Fonte: analisidifesa / esercito.difesa
Valentina Stipa