This entry was posted on giovedì, giugno 4th, 2015 at 08:38 and is filed under Dipendenti Statali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
A sottolineare come i vigili urbani, agenti della polizia locale, si sentano e vengano trattati come agenti di serie B è Michele Pezzullo, comandante della polizia municipale che in una lettera aperta indirizzata al presidente del consiglio Renzi, sfoga tutta la frustrazione per i recenti fatti di cronaca, che non hanno fatto altro che evidenziare ancora una volta questa disparità tra fratelli in divisa.
Pochi giorni fa , nel quartiere Secondigliano di Napoli, un uomo ha freddato prima il fratello e la cognata, e poi ha iniziato a sparare dal balcone della proprio abitazione.
Lo ha fatto per oltre un’ora lasciando a terra altri due cadaveri e sei feriti.
Tra i morti un Ufficiale della Polizia Municipale di Napoli, il Capitano Francesco Bruner che era intervenuto per cercare di fermare quella mattanza. Tra i feriti invece due poliziotti, un carabiniere e un Agente della stessa Polizia Municipale di Napoli, Vincenzo Cinque.
Tutti intervenuti, mossi dal senso del dovere, con il preciso scopo di limitare i danni di quel gesto insano.
Tutti uguali? No. per lo stato non lo sono affatto. “I Vigili Urbani sono considerati solo dipendenti comunali; magari atipici perché indossano una divisa, portano l’arma, hanno la qualifica di agenti di polizia giudiziaria, la qualifica di agenti di pubblica sicurezza, vengono mandati a “collaborare” con le Forze di Polizia in caso di necessità; ma non sono per nulla uguali”.
Non lo sono sulla carta, nei diritti e nelle tutele. Non lo sono agli occhi dello stato padre.
Lo stato d’animo espresso dal comandante che ha scritto questa lettera aperta è molto più diffuso di quanto si possa pensare. La Polizia Locale infatti in Italia è rappresentata da oltre 60.000 uomini, i quali, nonostante siano in prima linea per garantire la legalità e per la repressione della delinquenza, non godono dei Diritti e dello “Status” che compete a tutti gli addetti a queste delicate funzioni.
Lo sfogo del comandante è amaro, ma la richiesta al presidente Renzi è concreta e precisa: “lei, sig. Presidente, dice che vuole rinnovare profondamente l’Italia; potrebbe, fra i suoi molteplici pensieri, inserire un’idea di Polizia Municipale che sia valorizzata e, se merita, gratificata per il lavoro che quotidianamente svolge, con umiltà, in silenzio e con infinita irreprensibilità. Non siamo abituati a chiedere troppo, vi invitiamo solo a mettere mano ad una riforma puntuale, reale e concreta sull’assetto della Polizia Municipale, non dimenticando che il sangue versato nell’adempimento del dovere è lo stesso per tutti gli Agenti a qualsiasi corpo appartengano”.