This entry was posted on giovedì, maggio 14th, 2015 at 07:28 and is filed under Polizia Municipale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Dopo il tragico evento consumatosi nel tribunale di Milano qualche settimana fa, e lo sciopero del 12 febbraio scorso a seguito degli eventi di capodanno la riforma della polizia locale, richiesta e pubblicizzata da più parti, sembrava ormai alle porte. E invece, a quanto pare è l’ennesima promessa fatta sull’onda di un morto, che non ha ancora trovato un riscontro reale e concreto.
Certo, la reale necessità di un piano di ristrutturazione per la polizia locale non poteva di sicuro essere anteposto a un evento come l’expo. Ma cosa accadrà in occasione della celebrazione del Giubileo straordinario a Roma, se non si cambierà qualcosa? Le associazioni sindacali di categoria se lo chiedono.
Le questioni più delicate che vanno affrontate e risolte per permettere agli operatori della polizia locale di affrontare le situazioni di ordine pubblico anche in situazioni delicate come l’expo o il prossimo giubileo, le riassumiamo di seguito:
- la possibilità di accesso ai sistemi informatici del Dipartimento di pubblica sicurezza per essere costantemente informati;
- il numero unico nazionale a tre cifre per accedere alle strutture di polizia locale
- l’obbligo da parte delle Regioni della costituzione di strutture adeguate alla formazione della polizia locale.
- l’equiparazione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e infortunistici a quelli applicati agli altri agenti delle diverse polizie nazionali
Un Mea colpa anche da parte delle associazioni di categoria è d’obbligo, poiché di fatto, uno dei motivi della mancata riforma è anche la mancanza di un metodo strutturale per avanzare richieste, sulla quale ovviamente le istituzioni trovano humus per perseverare nello stallo.
Il sindacato Silpol poi va oltre e afferma attraverso le parole del suo segretario nazionale Nello Russo che “ a trattativa di Milano, anziché chiudersi con l’amara (!) soddisfazione del conseguimento di incentivi economici, dei quali forse non si avrà certezza a posteriori (…)sarebbe dovuta essere invece l’occasione propizia nella quale opporre il “rifiuto” netto agli straordinari e innalzare il livello della lotta su questioni importanti ed imprescindibili, uno fra tutti l’affermazione della dignità professionale della Polizia Locale contro il denaro e i suoi contingenti ristori, per ottenere invece risposte e garanzie più qualificate e qualificanti su ciò che lo Stato, ed Il Comune di Milano in particolare, pretendono dagli Agenti per l’EXPO”.
Così però non è andata. E ora si aspetta la prossima occasione eclatante per ricordare al mondo le esigenze della categoria.
Fonte: silpol / fisu
Valentina Stipa