Dal mese di marzo la pensione non viene più pagata in contanti per chi riceve una somma superiore a mille euro.
Questa categoria di pensionati (circa 450 mila) si è vista nell’obbligo di affrettarsi a scegliere dove farsi accreditare l’assegno previdenziale e comunicarlo all’Inps.
In pratica, a partire dal 7 Marzo i pensionati dovevano avere un conto aperto e un bancomat o carta prepagata.
Ma siamo sicuri che questa misura era necessaria? Siamo sicuri che non sia stata effettuata unicamente a favore delle banche?
Il dottor Mastropasqua dell’Inps afferma che la tracciabilità del denaro, più che contro l’evasione fiscale, è fatta per tutelare il pensionato dal rischio di essere rapinato della pensione. Questo tipo di reato a suo dire sarebbe infatti aumentato ben del 17%.
Fatto sta che le banche stanno studiando nuove soluzioni con l’obiettivo di intercettare questo tipo di domanda, in attesa della convenzione Abi-Governo che dovrà dare indicazioni precise per i conti correnti gratis.
Alcune banche propongono vecchi strumenti, come il libretto di risparmio nominativo ad un euro al mese e carte prepagate (ad esempio Unicredit e Bpm); altre propongono soluzioni di c/c ad hoc integrate con servizi di assistenza o a basso costo (ad esempio Bnl-BnpPariba).
Nessuno però ci assicura che le carte prepagate e i c/c saranno davvero offerti dalle banche in futuro.