“Il treno è storie, ma anche geografie” dice Alessandro Bergonzoni, rendendo perfettamente l’idea di come questo mezzo di trasporto, carico di storia, di vite intrecciate, di addii, di ritorni e di passaggi cruciali della vita di molti, sia anche uno strumento di conoscenza di luoghi vicini eppure mai esplorati, di colori e campagne che cambiano al variare delle stagioni, di geografie appunto.
Foto: mondoviaggiblog
Chi non è mai saluto su un treno? Tutti ognuno per motivi ed esigenze differenti ha usufruito di questo serpentone rumoroso e veloce almeno una volta nella propria vita. C’è però chi passa buona parte della propria esistenza sul treno: i pendolari. Per scuola, lavoro, università, vita sentimentale. I pendolari sono di molti tipi e categorie, comprendono tutte le età e non conoscono distinzione di sesso.
La mobilità pendolare nel nostro paese riguarda un quarto della popolazione e ha fatto registrare una crescita del 60% negli ultimi 15 anni.
Quello del pendolarismo è un fenomeno che ha conosciuto una forte espansione negli ultimi anni legata soprattutto ai processi di diffusione abitativa che hanno modificato le concentrazioni urbane. I costi delle abitazioni nei centri urbani hanno provocato una accentuata migrazione verso le periferie cittadine e una crescente utenza per il trasporto pubblico, sia esso su rotaia o su gomma.
L’aumento smisurato del carburante ha fatto il resto: se prima la percentuale di pendolari era maggiore tra coloro che utilizzavano l’automobile come mezzo di spostamento, oggi la tendenza è cambiata e si preferisce utilizzare quando possibile mezzi di pubblica utilità come metropolitane, autobus e treni appunto che oltre a ovviare al problema oneroso della benzina diventano luoghi di incontro e conoscenza, di scambi e in un qualche modo anche di relax: scontrarsi con volti, odori e colori ogni giorno differenti permette alla propria mente di viaggiare e di allontanarsi dalle questioni angustie che ci assillano nella giornata.
Viaggiando in treno ti imbatti in frammenti di vita altrui che altrimenti non conosceresti mai: genitori alle prese con bambini indisciplinati; anziani non avvezzi ai viaggi che ad ogni stazione guardano frementi fuori, per essere sicuri che ancora non sia la loro fermata; ragazzini che tentano di sfuggire ai controllori e adolescenti che si coccolano furtivamente sotto l’occhio falsamente distratto di una distinta signora seduta di fronte.
Ma i veri pendolari, quelli che lo fanno da anni, che hanno la vita scandita dallo stridente rumore dei treni sui binari e dal suono del campanello che annuncia un arrivo o un ritardo li riconosci subito: sono coloro che sul treno si dedicano ad attività rilassanti: un libro, le parole crociate, un riposino, un po’ di musica. Sono coloro che vivono il treno come parte della loro giornata. Sul treno sono a loro agio, un po’ come fosse anche quel posto casa loro.
Sei un insegnante pendolare? Passi le tue giornate in treno? Raccontaci la tua storia……
Il governo ha fino il 31 di agosto per decidere sulla proposta, emessa dal DECS e dai comuni, sull’abbassamento del numero di alunni nelle scuole medie e elementari.
La proposta di ridurre a 22 il numero di alunni per classe alla scuola elementare e a 25 per le medie è stata avviata dal DECS e dai comuni. Inoltre, la proposta esige una rivalutazione di stipendi per docenti.
Secondo ha pubblicato OrizzonteScuola, questa proposta implicherebbe una riduzione da 13 a 18 allievi nelle sezioni pluriclasse (attualmente da 15 a 20) e un massimo di 15 allievi (attualmente massimo 20) nelle sezioni con cinque classi.
Altro obiettivo è quello di aumentare gli stipendi dei docenti ma la risposta definitiva non arriverà fino al prossimo mese di settembre.
Foto: il velino
E va bene……oggi si parla di calcio e ieri ho visto la partita anch’io, mi dispiace per la nostra AZZURRA e avrei preferito vincere la Spagna, ma non perdiamo la realtà, ok? La realtà non è questa, e non è importante vincere gli Europei oppure no. Non è importante per niente, che nessuno se la prenda per favore….la cosa importante, oltre all’aiuto ai terremotati e la liberalizzazione dei nostri marò detenuti in India, è la tremenda crisi che attraversa ancora il nostro paese e le misure che il Governo intente mettere in moto per risparmiare soldi pubblici.
Il Governo è già da alcune settimane che parla dello Spending Review ma è difficile immaginare le vere conseguenze che avrà questa manovra. Per quello che riguarda me, dipendente pubblico, sono un po’ preoccupato devo dire…..oggi leggevo che è prevista una riduzione di 100.000 dipendenti nell’arco di tre anni. Alcuni di loro andranno in pensione con il ricorso alla mobilità o con una proroga della riforma Fornero (ancora da decidere) ma la maggior parte faranno parte di una ristrutturazione organizzativa e al contestuale blocco del turn over. Per i dirigenti di prima e seconda fascia il taglio sarà più forte, del 20% e mi sembra bene, cosa devo dire…..
Altre misure della Spending Review per i dipendenti pubblici:
- Sembra che non sarà finalmente abolita della tredicesima
- I buoni pasto verranno tutti bloccati a 7 euro
- riduzione del 50% delle auto blu,
- il tetto di tre persone nei consigli di amministrazione nelle società controllate da Stato ed enti locali ma non quotate,
- l’obbligatorietà della fruizione delle ferie per i dipendenti pubblici (dirigenti compresi) senza la possibilità di compensi sostitutivi,
- la stretta sulle consulenze introducendo la proibizione di assegnazione di incarichi ad ex dipendenti.
Questa settimana, governo e sindacati dovrebbero mettersi d’accordo per controllare insieme i programmi di riduzione e finalmente decidere.