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Mancherebbe solo la conferma ufficiale da parte del ministero dell’economia, ma orami è certo: a settembre nelle scuole italiane verranno assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato oltre 26 mila tra insegnanti, impiegati e amministrativi.
In effetti la notizia arriva direttamente dalla Camera, per voce del sottosegretario per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Tullio Fanelli: “effettuate le preventive verifiche riguardo alla quantificazione dei posti vacanti e disponibili, la competente direzione generale ha richiesto al ministero dell’Economia e delle finanze e al ministro per le riforme e le innovazioni della pubblica amministrazione, l’autorizzazione all’assunzione a tempo indeterminato, per il prossimo anno scolastico 2012/2013, di 21.112 unità di personale docente e di 5.336 di personale Ata), corrispondenti alle reali cessazioni. Non appena ottenuta la suddetta autorizzazione, si darà avvio ai successivi adempimenti amministrativi ai fini di un corretto avvio dell’anno scolastico”.
Se si considera che negli ultimi mesi si è sentito parlare solo di tagli, pensioni anticipate, esodati e disoccupazione, una notizia di questo tipo assomiglia a un’inversione di tendenza assoluta che fa vedere una luce flebile in fondo al tunnel di questa crisi. Come è possibile? Pare sia solo frutto del corretto conteggio delle cessazioni che ha liberato posti di lavoro, lasciando appunto spazio a nuove assunzioni.
“Finalmente siamo in presenza di una inversione di tendenza dopo gli anni dei pesantissimi tagli e licenziamenti di massa del precedente governo”. Commentano così Maria Coscia e Tonino Russo i due deputati PD appartenenti alla commissione cultura di Montecitorio a seguito dell’interrogazione a Fanelli.
In parallelo a questa esorbitante notizia poi si leggono invece le polemiche che non cessano a diminuire sui test per l’accesso ai Tirocini Formativi Attivi. “Sono riusciti a toglierci anche la speranza di poter fare il lavoro per cui abbiamo studiato con passione” è il commento di una giovane insegnante che ha partecipato alle selezioni farsa.
Ora è il momento, polemiche a parte di capire come rimediare a questa situazione paradossale. C’è chi propone di invalidare l’intera prova, chi semplicemente di non conteggiare le domande errate o dubbie e mantenere valido il resto. O chi mira a pubblicizzare le 26.000 assunzione per offuscare questa immensa brutta figura.