I sindacati della scuola hanno annunciato uno sciopero, il 24 novembre a Roma, contro le ultime decisioni del governo in ambito scolastico. Inoltre, sono previste altre iniziative come:
- La sospensione di attività non obbligatorie nelle scuole dal personale docente e ATA
- Assemblee contemporanee il 13 novembre in tutte le scuole
- Richiesta della cancellazione dal testo del disegno di legge di stabilità delle misure che prevedono un forte aumento dell´orario di servizio dei docenti e abbassano gli stipendi
- Sospensione delle relazioni tra sindacati e MIUR
- Presìdi presso le sedi politiche
Hanno aderito alla manifestazione i sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu, in quanto negli ultimi giorni non è stato trovato un punto d’incontro riguardo gli arretrati degli scatti di anzianità.
I sindacati hanno lamentato la mancanza di ascolto da parte del Ministero per quel che riguarda le problematiche della scuola pubblica italiana: non solo rispetto gli scatti di anzianità ma anche il blocco delle progressioni economiche e di carriera della categoria o le nuove misure previste nella Spending Review.
Nonostante la secca smentita del suo ufficio stampa, la notizia è ormai nota e la figura poco consona al ruolo istituzionale svolto è già stata fatta. Il ministro Elsa Fornero, la paladina dei tagli e del risparmio, vive in una foresteria storica di proprietà dell’Arma dei Carabinieri a Roma, esattamente in viale Romania di fronte al comando generale della benemerita.
Come si legge nell’articolo pubblicato da GrNet.it “ se il vostro pensiero corre ad una austera cameretta di una sperduta caserma della capitale, siete fuori strada. (…) Solo all’apparenza modesta, Casale Renzi, ha interni extralusso ed è immersa in un curatissimo parco nel cuore dei Parioli, con la ricettività di appena 11 camere con 17 posti letto per i pochi privilegiati che vi hanno accesso. Un carabiniere che veste i panni di portiere è incaricato di consegnare le chiavi alla ministra e agli altissimi papaveri dell’Arma che vi alloggiano ”.
L’ufficio stampa del Ministro ha subito precisato che non si tratta di una dimora gratuita, bensì pagata “regolarmente con la normale tariffa per la camera che occupa e per i pasti che consuma presso la struttura in questione. Struttura di servizio foresteria che peraltro non presenta alcuna caratteristica di lusso ”.
E in effetti questa precisazione non può certo essere smentita: il ministro paga circa 15 euro al giorno per poter usufruire della modesta camera in una zona di prestigio e allocata di un luogo sulla carta riservato ai carabinieri “qualora qualcuno di essi, o un loro familiare, dovesse recarsi nella capitale per particolari situazioni sanitarie ”. Dunque la residenza considerata e nata come organismo di protezione sociale per i carabinieri finisce per essere per loro un luogo off limits.
Va comunque precisato che nella perfetta ottica ministeriale, in effetti un risparmio per le tasche dello stato esiste: se la Fornero abitasse in una dimora privata le nostre tasche dovrebbero sostenere i costi di vigilanza, che invece, in questo modo non ci sono, essendo il luogo per sua stessa natura “protetto”.
A qualche lettore potrebbe sorgere la domanda del perché, al di là della polemica, faccia notizia una residenza diciamo fuori dagli schemi di un ministro.
La risposta è da ricercare nella delicata situazione tra istituzioni e Cocer che da mesi chiede a più riprese un incontro con il ministero. È quantomeno beffardo pensare che il ministro dorma e risieda nei suoi trasferimenti romani presso una struttura di proprietà dell’arma, ignorando richieste, bisogni ed esigenze degli stesi carabinieri che di fatto la ospitano.
La situazione, come già detto, è beffarda, ma è altrettanto emblematica del modus operandi delle istituzioni tecniche rispetto alle riforme previste in particolare in tema di spending review e ai volutamente mancati confronti con le categorie coinvolte.