This entry was posted on mercoledì, giugno 26th, 2013 at 05:02 and is filed under Dipendenti Statali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Dopo tanto parlare finalmente pare che ci siamo. Quindi la miniriforma pensionistica è in arrivo. Si prevedono a settembre quindi delle novità importanti.
Ad oggi circolano delle ipotesi che ovviamente necessitano tutte di conferma e che possono essere completamente diverse da quelle conosciute ad oggi.
In che cosa consistono queste novità. Pare che innanzitutto il limite di servizio da 42 anni previsti per gli uomini dalla riforma Fornero scenderà a 41 sia per gli uomini che per le donne.
A questo punto fermo restando il limite di età che ancora oggi non si conosce quale essere ( si vocifera 62 anni ) e partendo dal servizio che si ha ( ad esempio 37 ) interviene una penalizzazione pari al 2% quindi da 37 a 41 anni si otterrà una penalizzazione complessiva pari al10% sul trattamento di qui scienza.
Non solo. C’è un’altra ipotesi sul tappeto spuntata in queste ultime ore. Diversi gruppi parlamentari vorrebbero che la penalizzazione intervenisse solo nel caso in cui si supera un certo limite di imponibile ( pare quindicimila euro ).
Ed ancora ( ma questo pare riguarderebbe solo il personale della scuola ) di riprendere quota 96 almeno fino al 31/08/2012 e quindi consentire l’uscita dal servizio di molti docenti e personale ata bloccati al 31/12/2011 ma che al 31/08/2012 potevano e potrebbero andare in pensione con la previgente normativa.
Quindi navighiamo come potete capire nell’incertezza più assoluta . L’unica cosa certa pare essere quella che pur in presenza di un apertura che consenta a tanti di lasciare il servizio saranno decisamente pochi quelli che lo potranno fare senza avere penalizzazioni sul trattamento pensionistico.
Quindi il prossimo trattamento pensionistico per moltissimi di noi sarà determinato da parecchie novità tutte negative e vediamo quali sono:
1) Revisione al ribasso dei coefficienti di calcolo a far data dal 01/01/2013.
2) Erogazione del trattamento di fine servizio dopo ventiquattro mesi per tutti coloro che hanno maturato i requisiti pensionistici dopo il 13/08/2011 ( ex sistema delle quote e non la pensione di vecchiaia ).
3) Penalizzazione dell’assegno del 2% per ogni anno di servizio necessario al raggiungimento del 41° anno.
4) Varie ed eventuali
Quindi la decisione di lasciare in servizio alla luce di quello che abbiamo detto va ben ponderata poiché l’assegno pensionistico che si andrebbe a percepire potrebbe veramente lascare l’amaro in bocca.
Ovviamente questa situazione di negatività sarebbe maggiormente presente negli assegni erogati con il sistema pensionistico di tipo misto e che si andrebbe ad aggiungere alle altre penalità.
Non ci resta quindi che sperare .
Sperare soprattutto che quella forbice così vasta che c’è tra i vecchi trattamenti di quiescenza erogati in passato e quelli che verranno erogati in futuro non si allarghi sempre di più.
I nostri rappresentanti presso le istituzioni dovranno farsi carico di questa voce che proviene dal basso ben sapendo che il futuro dell’Italia si gioca anche su questi aspetti della vita sociale. Il popolo non vuole strafare ma stare bene ed in questo c’è tutta una filosofia di vita da assumere per il futuro.
giugno 26th, 2013 at 20:48
Mi piacerebbe sentire parlare di contributi volontari, se qualcuno ne sa qualcosa.Io ho 62 anni ad ottobre e solo 30 anni di contribuzione. Se potessi, pagando e vediamo quanto, avere una pensione decente…….
luglio 11th, 2013 at 16:34
Credo che sia una giusta riforma.
luglio 28th, 2013 at 17:38
Speriamo che il il trattamento di fine rapporto venga ripristinato come prima