This entry was posted on giovedì, gennaio 28th, 2016 at 08:42 and is filed under Dipendenti Statali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Sembra proprio che la decisione del governo Renzi di allargare la concessione degli 80 euro in busta paga anche alle forze di polizia abbia creato dubbi e confusione più che un sospiro di sollievo.
Bisogna innanzitutto precisare che questo contributo non è lo stesso previsto per i dipendenti pubblici e già in vigore per tutto il 2015, poiché è legato al reddito percepito. Cerchiamo quindi di fare un po’ di ordine, analizzando insieme le informazioni ufficiali che sono arrivate sul tema.
Prima di tutto va precisato che questi 80 euro, contributo straordinario previsto dalla legge di stabilità 2015 per le forze dell’ordine è destinato a tutto il personale del comparto, fatta eccezione per i dirigenti e per gli allievi.
Tale eccezione rientra in una differenza di reddito, poiché il bonus è di 80 euro i redditi fino a 24000 euro, poi in misura ridotta per i redditi da 24000 a 26000 euro. Nessun contributo per chi supera i 26000 euro. Da qui l’esclusione dei dirigenti.
Va precisato che quando si parla di reddito si intende l’imponibile IRPEF detratto dai contributi previdenziali e dagli assegni familiari Tale somma sarà già presente nella busta paga di gennaio e non sarà soggetta ad alcuna trattenuta fiscale.
Questo contributo per ciò che riguarda la polizia penitenziaria ha carattere straordinario per l’anno in corso, mentre dovrebbe divenire ufficiale nel 2017 grazie a una nuova norma di legge che dovrà essere varata.
Sembra una frase fatta, è vero. E in parte lo è. Però anche gli encomi ogni tanto fammi piacere, seppur fine a se stessi e senza ripercussioni positive in termini di modalità di lavoro quotidiano.
“La Polizia Penitenziaria ha dimostrato di reggere la pressione dell’emergenza con sacrificio e professionalità, operando una lodevole svolta nelle modalità delle sue stesse funzioni. Pur garantendo i livelli di sicurezza, messi a dura prova dalle criticità degli anni passati, gli appartenenti al Corpo hanno svolto i propri compiti assumendo la cura e la custodia delle persone detenute”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’ufficio Relazioni Esterne del DAP.
Magra consolazione? Sì, ma un po’ serve anche questo.