This entry was posted on lunedì, febbraio 16th, 2015 at 09:23 and is filed under Dipendenti Statali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Da piazza della Repubblica fino alla Bocca della Verità una lunga scia di 15 mila caschi bianchi hanno sfilato, intonando una famosissima canzone di Alberto Sordi “te c’hanno mai mannato a quel paese”. È lo sfondo della protesta dei vigili urbani di tutto il territorio nazionale che si sono ritrovati a Roma, per chiedere alle istituzioni una riforma ad hoc, improntata all’equiparazione del loro corpo, alle altre forze di polizia.
Anche per questo la presenza alla protesta su scala nazionale ha visto un’adesione di oltre 80%, nonostante non avesse l’appoggio dei maggiori sindacati Cgl, Cisl e Uil.
Una protesta pacifica, caratterizzata da sfottò e slogan da stadio, ma anche da gesti chiari di forte critica verso il palazzo del Campidoglio e Palazzo Senatorio, direttamente ricollegati allo scandaloso assenteismo della notte di Capodanno a Roma.
Va comunque ricordato che ad oggi i vigili urbani vengono considerati a tutti gli effetti dei dipendenti comunali e questa condizione è, oltre che ingiusta, molto pericolosa per chi di fatto svolge mansioni di ordine pubblico e non di carattere amministrativo.
Ma le rivendicazioni dei vigili urbani, seppure riconducibili tutte all’equiparazione alle forze di polizia, spaziano su molti campi: gli adeguamenti del trattamento economico, il ripristino dell’equo indennizzo, le cause di servizio, l’indennità di pubblica sicurezza, il riconoscimento di categoria a rischio, il monitoraggio delle malattie professionali e la copertura assicurativa 24 ore su 24 per il porto dell’arma.
Insomma tutte condizioni fondamentali per permettere ai caschi bianchi di svolgere in tranquillità e sicurezza un compito complesso.
L’alta percentuale di adesione alla protesta dei vigili urbani ha avuto ripercussioni anche sul traffico della capitale che è letteralmente impazzito nei pressi di Piazza Maggiore, dove dalle 8 decine di tram delle linee 14, 5, 3 e 19 sono rimasti bloccati lungo la via Prenestina e via Carlo Felice.
Lo scopo primario della manifestazione, voluta prima di tutto da alcuni sindacati di categoria, peraltro pienamente raggiunto, era quello di “sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgente e quanto mai necessaria riforma delle polizie locali che, a dispetto dei compiti svolti, vengono impiegate sempre più in teatri operativi a fronte di un contratto che vede inquadrare il proprio personale in quello di impiegati comunali, non ricevendo le necessarie tutele spettanti a polizia e carabinieri”. Si legge in una nota ufficiale rilasciata da Marco Milani, coordinatore romano Ugl-polizie locali.